Ciao Giorgia, grazie per aver accettato il mio invito. Hai voglia di raccontarci la tua esperienza con lo Stretching Zen?
Ma certo! Ho iniziato grazie a un incontro di prova lo scorso maggio. Non pratico più sport aerobici a causa del poco tempo a disposizione; prediligo quindi attività di questo tipo che mi aiutano anche con la cervicale, traumatizzata da un brutto incidente stradale molti anni fa.
Tra l’altro ti confesso che è stata la mia prima esperienza con lo stretching vero e proprio; prima di allora lo avevo provato solo nelle palestre tradizionali al termine di lezioni di aerobica o zumba o body balance.
La differenza è che la lezione di Stretching Zen consiste in un’ora di attività approfondita di allungamento dei muscoli e rilassamento mentale, che regala un giovamento immediato e profondo. Mi piace anche molto lo scambio di impressioni e pareri fra i partecipanti alla fine della lezione: l’esperienza diventa ancora più preziosa proprio perché condivisa alla pari con tutti.
Come descriveresti l’esperienza sensoriale ed emozionale che vivi durante le sessioni di corso e cosa ti piace in particolare del mio approccio alla lezione?
L’allungamento dei muscoli comporta il rilassamento di tensioni che non sono altro che blocchi emotivi; spesso, quindi, le lezioni sono accompagnate da un po’ di magone. Al termine sono molto più rilassata e mi sento svuotata di tutta la tensione, muscolare ed emotiva, che tanto mi pesa.
Nelle ore immediatamente successive alla lezione mi sento liberata dai blocchi che soffocano la mia energia vitale, già compromessa da uno stile di vita stressante e da dispiaceri, e riposo meglio poiché anche il sonno è più rilassato e sereno.
A chi consiglieresti lo Stretching Zen?
A tutti coloro che si sentono rigidi fisicamente e che hanno bisogno di prendersi cura di se stessi in maniera riflessiva, profonda e significativa.
Grazie per aver partecipato! 🙂